
A proposito di amore e Russia (sull’Ilyuschin per Mosca)
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Occhi alle pareti adagiati
che il passo interrogano
e un fugace sogno lambiscono.
Occhi al passo rubati,
che in un sorriso la primavera invitano
e di sospiri tramontano.
Occhi che più non sorridono
a fianco delle vuota porta
oltre la quale non è più casa
Sono tutti occhi azzurri
Liquida memoria di placenta
in cui il mio cordone ancor si culla e non si stacca.
Come madre, anelante e premurosa,
sul cammino mio tu vegli
oh amata Russia.
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