"Da quassù la Terra è bellissima, azzurra, e non ci sono confini o frontiere" (Juri Gagarin)

giovedì 31 marzo 2005

GUATEMALA

OCCHI PUNTATI SUL GUATEMALA

Guatemala in appena una settimana? Non è impresa impossibile. Benché un viaggio di media durata nel Paese centro-americano richieda solitamente una quindicina di giorni, appoggiandosi alle indicazioni e agli itinerari forniti dall’Ente del Turismo nazionale (www.visitguatemala.com, con filiale a Roma, penciobri@tiscali.it) si può certamente risparmiare tempo e denaro. Diversi sono infatti i temi d’esplorazione prediletti dalla clientela italiana: esiste un Guatemala coloniale, che vanta nell’antica capitale, Antigua, una delle città architettonicamente più affascinanti dei due continenti americani (grazie alle sue minute case colorate e ai vialetti in ciottolato, ininterrottamente impreziositi da splendide rose); esiste un Guatemala pre-colombiano, che attraverso i siti di Iximché o Quirigà celebra il suo imponente trionfo nelle piramidi di Tikal, immerse nella jungla nebbiosa; esiste anche un Guatemala d’incantevoli paesaggi naturali, come la cornice vulcanica del lago Atitlan, sulle cui coste fiorisce il millenario artigianato Maya; ma c’è poi e soprattutto un Guatemala di puro folklore, col caotico e profumato mercato di Chichicastenango, alle pendici del monte Pascual Abaj, ove ancora si celebrano riti sciamanici commistiati a tradizioni cattoliche. Né, infine, va dimenticata la regione caraibica di Livingstone, dove a suon di sarabanda i neri Garifuna hanno dato vita a una comunità a sé stante rispetto al resto del paese: qui i verdi declivi cedono il passo alle calde acque del Rio Dulce, una riserva ornitologica che fra ninfee e sorgenti sulfuree cela l’ultimo baluardo della resistenza spagnola ai pirati inglesi, il secentesco castello di S. Felipe.


AMPIA RICETTIVITA'
Muoversi per il Paese, sprovvisto di ferrovie ma rallegrato dai variopinti “chicken” bus, è diventato molto più semplice da quando governo e guerriglia hanno siglato un accordo di pacificazione nel 1996 e le risorse economiche hanno iniziato ad essere copiosamente investite nel rifacimento delle strade, così come delle infrastrutture: basta scorrere velocemente alcuni degli hotel o resort che rappresentano l’offerta alberghiera guatemalteca, per rendersi conto di come i tempi bui siano ormai alle spalle. 

Il gruppo “Villas De Guatemala” dispone di strutture coloniali, al pari di abitazioni lignee stile “tropical” per tutto il Paese, ma non mancano esemplari di raffinatissimo gusto internazionale come il “Gran Tikal Futura Hotel” di Guatemala City, per arrivare al curioso esperimento jungle dell’ “Hotel Longarone”, gestito da un titolare veneto fuggito sul Rio Hondo a Zacapa. 

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