"Da quassù la Terra è bellissima, azzurra, e non ci sono confini o frontiere" (Juri Gagarin)

domenica 8 luglio 2012

WOERTERSEE: IT'S PARTYTIME!


Le stelle sorridono al Drago. Non è solo l’oroscopo cinese a predirlo, ma il calendario estivo della capitale della Carinzia, la città che dell’enorme lucertolone sputafuoco ha fatto un simbolo e un motivo d’ispirazione per incantare i suoi visitatori. Come avviene ogni luglio da dieci anni a questa parte, il lido sul lago Wörter si trasforma in una prestigiosa passerella per “star” della musica e della televisione, arricchita da eventi di ogni sorta.

Se il Festival dei Cori inaugura la stagione sotto il segno della tradizione, con voci e parate in costume, a Klagenfurt ogni sera è partytime: bastino i nomi di celebri band d’intrattenimento come i locali Meilenstein o John Otti Band, per arrivare a veri e propri monumenti  della musica internazionale quali Shakin’ Stevens , re degli hits in Gran Bretagna negli anni ‘80, o ai tanti vip del jet-set teutonico: gli attori comici Oliver Pocher e Christofer Faelbl, il duo Waltraud&Mary, oltre a una serie di simpatiche caricature che, proprio per la marcata mimica dei loro spettacoli, sono riusciti a conquistare proseliti ben oltre i confini patrii.

In bilico fra mondo germanico, slavo e latino, Klagenfurt ha sempre un asso da giocare e sa bene come conciliare le esigenze del suo pubblico internazionale: la serena bellezza dell’ambiente lacustre, infatti, ha permesso alla città di essere eletta capitale austriaca delle manifestazioni sportive, inanellando uno dietro l’altro Golf Open, gare di triathlon, la spaventosa sfida degli Ironman (la più importante manifestazione europea per gli amanti delle perfomance atletiche estreme), per arrivare addirittura al torneo A1 di Beach Volley.

Non occorre necessariamente essere fan delle vacanze attive per immergersi e gustare lo spirito di Klagenfurt: erede di una ricchissima tradizione artistica, che già sotto l’impero asburgico ne fece uno dei cuori pulsanti della Mitteleuropa, la “Rosa del Wörtersee” trova sempre una scusa per celebrare i suoi vecchi e illustri ospiti: al compositore Gustav Mahler, che proprio nella sua casupola in riva al lago compose le maggiori opere fra il 1900 e il 1907, è dedicata ad esempio la kermesse di concerti “Woertersee Classics”, mentre l’estro della penna di Robert Musil o Ingeborg Bachmann rivive nelle Giornate della letteratura tedesca, palcoscenico per 14 nuovi autori le cui opere sono tradotte per il pubblico in ben otto lingue.

Grazie alla sua peculiare posizione di confine, Klagenfurt è sempre stata in grado di percepire con anticipo le correnti di pensiero che hanno attraversato l’Europa, dando vita ad una comunità assai più complessa di quanto lasci trasparire la sua impeccabile immagine rinascimentale: dietro le colorate facciate del centro storico, nelle intercapedini dei suoi lucenti viali lastricati, sotto l’impassibile sguardo del monumento dell’imperatrice Maria Teresa, una sottile inquietudine non ha mai mancato di donare allo sguardo dei suoi cittadini una profondità nietzschanamente abissale: non deve dunque stupire se proprio qui, dove il nuotare fra flessuosi canneti e larici profumati regala un senso di totale pace interiore, riescano a trovare spazio inusitati provocatori come Andy Wahrol o Hermann Nitsch. Al re della pop art è stata infatti dedicata quest’anno un’ampia rassegna delle sue opere più eclatanti, in barba all’altisonante stile Impero dello Stadtteather ove sono ospitate. Analogamente l’MMKK, ovvero il Museum Moderner Kunst Kaernter (museo d’arte moderna della Carinzia), non ha avuto alcuna difficoltà ad accogliere le creazioni del massimo esponente dell’azionismo viennese. Anche se questo significa gettare colore e sangue alle pareti, esibire nudità scandalose, mettere in croce i nostri idoli e dare sfogo orgiastico ai desideri.

Potenza e solennità del Drago, che impertubabile presidia la grande piazza del Rathaus, sostiene con aria di sfida la minaccia della mazza chiodata sulla sua testa, ricordando a tutti i visitatori che il fuoco delle sue fauci arde dentro di noi, prima ancora che nella minaccia al lindore della città. Nessuna sorpresa, allora, se abbandonando lo strepitio delle piazze Klagenfurt riveli il suo volto prudente e fortificato, attento sempre alla bellezza e all’eleganza, ma mai disposto ad abbassare la guardia. Il castello di Mageregg non è riuscito a nascondere del tutto i suoi fossati secenteschi; dal palazzo di Ehrental svettano torri dall’altezza sospetta; e qualcosa vorrà pur dire se il presidio di Harbach ha offerto un rifugio per le ragazze sino alla fine dell’Ottocento. Le decine di costruzioni nobiliari che punteggiano la periferia della città hanno solo cambiato volto e ritoccato gli stucchi, ma nelle loro stanze segrete ancora si vocifera di nemici alle porte e improvvise mobilitazioni di cittadini. É il destino delle città di frontiera: lontano dai rassicuranti saloni da ballo di Vienna, qui la storia ha sempre bussato per prima. Ha alzato la voce e levato la spada, o tentato con astuzia di recidere questa rosa eternamente in fiore: non smette di ricordarlo il solenne Monumento all’Unità della Carinzia, che nella piazza del Landhaus (Palazzo della Regione) offre rifugio a quell’aquila bicipite che indistintamente veglia su draghi sputafuoco e turisti dagli amori facili. 

EVENTI
Kaernten Ironman Austria, 1° luglio, per assistere sulle rive del Woertersee alla sfida dei più forti triatleti al mondo nel nuoto (3,8 km), nella corsa in bicicletta (180 km) e nella maratona (42,2 km) Notte delle Stelle, 14 luglio, presso il lido sul lago la più importante kermesse di spettacoli e concerti dell’estate carinziana Mostra su Andy Wahrol, sino al 9 settembre, vengono proposte più di 80 opere del maestro della pop-art presso la Stadtgalerie Mostra su Hermann Nitsch, dal 21 giugno al 9 settembre, il Museum Moderner Kunst Kaernten espone i provocatori capolavori dell’esponente dell’azionismo viennese Beach Volley Grand Slam, dal 17 al 22 luglio, sfida fra le star di A1 nei pressi del lido

CURIOSITA' 

Nudisti in fuga! Dopo anni di contenzioso, l’idilliaca oasi ornitologica di Maiernigg sul Wörtersee, nota per aver ispirato i componimenti di Gustav Mahler e i tuffi dei nudisti , è stata riconosciuta bacino naturale protetto Natura2000 (natura.org)

Il vaso di Pandora. A fine agosto Klagenfurt si trasforma nella capitale mitteleuropea della vasearia. Quest’anno, dal giorno 26 al 28, oltre 85 artisti daranno libero sfogo alle creazioni più curiose sulla Neuer Platz (toepfermarkt.keramik-mo.at)

L’altra sponda. Lo Stadtkrämer (stadtkraemer.com), noto locale gay di Klagenfurt, e il memoriale di Kottmannsdorf/Lambichl sono diventati gli estremi del pellegrinaggio agli ultimi luoghi visitati da Jörg Haider, leader dell’ultradestra

Una cittÀ galattica
Klagenfurt e astri sono legati da tempi molto antichi. Non a caso l’Associazione astronomica della Carinzia (avk.at) gestisce in città un planetario culturalmente molto vivace (quasi 2mila rappresentazioni all’anno) e possiede due scenografici osservatori nelle vicinanze, uno sulla collina di Kreutzbergl e uno su quella di Gerlitze. I cieli della zona risultano infatti di notevole luminosità, sia in estate che in inverno. Questa sensibilità per le meraviglie della volta va in parte ascritta all’astronomo Johann Tobias Bürg (1766-1834), che per molti anni lavorò presso l’Università di Klagenfurt e il cui nome è stato celebrato intitolandogli un cratere lunare. Memore della fama della città del Drago, un altro astronomo contemporaneo, Freimut Börngen, ha deciso di attribuire l’appellativo della capitale carinziana ad un asteroide scoperto nel 1973: il numero 19914. Avendone individuati oltre 500, per molto tempo ha però dovuto scegliere nomi piuttosto bizzarri per compiacere i burocrati dell’ex Germania Est.

la stella recisa
Con la recente scomparsa di Arnulf Wadl, cittadino onorario di Klagenfurt che nel 1950 contribuì personalmente al riavvicinamento dell’Italia all’Austria, i rapporti fra i due Paesi si sono fatti in realtà ancora più stretti. Il suo nome rimanda al prestigioso Volkstanzgruppe Edelweiss (edelweiss-dance.at), ovvero al gruppo di danze tradizionali della città che, sin dal 1936, è impegnato a promuovere i costumi contadini della Valle del Gail. Proprio nella città di Gorizia, oggi gemellata con la capitale della Carinzia, l’Edelweiss ottenne nel 1982 uno dei suoi titoli più importanti, vincendo la medaglia d’oro per l’Austria in un concorso che coinvolse ben 13 rappresentative nazionali. I suoi membri sono riconoscibili in quasi tutte le manifestazioni organizzate in città e in Friuli Venezia Giulia, grazie ai vistosi costumi risalenti ai tempi dell’imperatrice Maria Teresa e oggi in vendita anche nei pressi del Palazzo della Regione: sottane di lino, calze a punta e pantaloni in pelle di cervo a mezza gamba. L’Italia è particolarmente legata a questo gruppo anche per via del suo impegno in prima linea nella raccolta dei fondi a favore del Polesine, a seguito della storica alluvione del 1951.

IL CONSIGLIO
Martedì e domenica sono due giorni da riservare in via prioritaria al Benedektinermarkt, dove le specialità tradizionali della Carinzia vengono servite direttamente in tavola. Parola di Eva Wernig Pichler, giovane dottoressa presso l’ospedale di Klagenfurt, sempre attenta a cibi freschi e sani. “L’orario migliore è fra le 6 del mattino e le 13 – consiglia con vivo piacere – quando i contadini locali raccolgono sulle bancarelle i loro prodotti migliori. Difficile non concedersi un tandem d’assalto composto da birra e salsiccia, ma sin da piccola mio padre mi ha abituato al delizioso “Glundnerkaese”: un formaggio esclusivo della nostra zona, il cui aroma si concilia perfettamente col succo di mela e che viene ancor più valorizzato se servito su pane artigianale. Persino quando studiavo a Vienna non poteva mancare una scorta proveniente dal Benedektinermarkt”. Alla sera conviene invece spostarsi nel suggestivo Raj (http://www.innenhofkultur.at), uno dei nomi storici di Klagenfurt dove le note della cucina si fondono con quelle altrettanto tentatrici del jazz e del blues. 

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